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Simone e Simona

L' intaglio per condividere uno stato d’animo

L’uomo, lo sappiamo, ha bisogno di un’alimentazione regolare, varia e direi “colorata”. La verdura e la frutta hanno da sempre una grande importanza per la nostra nutrizione. Usare un alimento di base per scopi artistici suscita entusiasmo ed allegria. L’arte di intagliare la frutta e la verdura risale a tempi antichi, probabilmente al periodo della dinastia T’ang in Cina (681 d.C.-906 d.C.) e già all’epoca della dinastia Sung (960 d.C.-1279 d.C.) la decorazione dei piatti è largamente diffusa. Sia il ceto medio che coloro che preparano i banchetti per l’imperatore usano decorare i piatti, ma l’arte dell’intaglio strettamente tale si è manifestata solo oggi con l’era moderna.Essenziale è stato l’impulso a mantenere l’identità nazionale. Quando nei paesi orientali(Cina, Giappone e Tailandia) la cucina e la cultura occidentale hanno cominciato ad imporsi, si è sottolineata l’importanza delle tradizioni alimentari come parte dell’identità di una nazione e si è diffusa la decorazione dei piatti resi unici, per gli occidentali, oltre che per il gusto anche per l’aspetto, con le decorazioni appunto. E’ ovvio che non possiamo con la nostra storia, tradizione e cultura porci l’obiettivo di produrre capolavori di arte dell’intaglio simili a quelli dei colleghi orientali; forse il risultato si avvicinerà alle loro opere, ma non la pazienza e lo spirito che noi occidentali frettolosi possiamo mettere nel produrre un fiore da una carota . Se, ad esempio, consideriamo la tecnica dell’intaglio dei fiori sulla frutta, propria del popolo Tailandese, ottenuta con il solo coltello Thai dalla lama flessibile, rimaniamo sbalorditi. Il rispetto per il frutto che l’artista ha davanti è sconcertante: questo infatti non viene toccato se non dalla lama del coltello quasi librato intorno a quello che diventerà magari una splendida dalia rossa. Possiamo comunque pensare che sia possibile realizzare una mediazione della tecnica dell’intaglio orientale con la manualità europea. Lo scopo è rendere i nostri piatti più belli, usare la nostra creatività per suscitare in noi e nei nostri ospiti la gioia, la sorpresa e per gustare i nostri cibi apprezzandoli medianti tutti i sensi che abbiamo a disposizione, naturalmente esaltati e gratificati da un aspetto curato ed insolito. Esistono due possibilità per decidere un intaglio: si possiede un soggetto e si cerca un frutto adatto (ad esempio voler intagliare un topino per allietare un vassoio di formaggi e cercare un ravanello allungato che ricordi l’animale) oppure si ha un frutto che ricorda un soggetto. In ogni caso è necessaria una preventiva e fantasiosa apertura mentale che colleghi il frutto della natura con la nostra idea. I risultati migliori dall’intaglio della frutta e verdura si ottengono scegliendo quella di stagione perché è più fresca e si scolpisce meglio, ciò che realizziamo si conserva più a lungo e, non per ultimo, mangiarla sarà più gradevole. Il taglio sottile e preciso della polpa richiede: concentrazione, liberando la psiche dai pensieri di tutti i giorni; pazienza e attenzione, dedicando il giusto tempo alla preparazione di ciò che mangiamo; capacità di scelta dei cibi, e rispetto per il prezioso prodotto della natura. L’osservare oggetti intagliati non deve suscitare l’impressione di spreco. L’artista tratta con rispetto la verdura e la frutta e i ritagli danno vita a macedonie, stufati o minestre ricche e varie. Poiché il cibo e gli alimenti che proponiamo, a noi stessi e agli altri, sono comunque un mezzo di comunicazione e un mettere a nudo qualche aspetto della nostra personalità, l’intaglio è una dei modi più espliciti per condividere uno stato d’animo e per modulare e valorizzare la positività di ognuno, sia di chi intaglia sia di chi gode del risultato.

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